Chiese lei anni or sono.
Lui, inesperto e alle prime armi, strinse forte il manubrio e le fece cenno di sì con il capo.
Aveva paura di percorrere quelle poche centinaia di metri che si frapponevano fra quel prato ed il ponticello sotto il quale scorreva l’acqua del ruscello.
Ingranò la prima marcia, rilasciò la frizione e la moto iniziò a muoversi lentamente.
Ciondolante e barcollante, come un bimbo al quale hanno appena tolto le rotelle alla bicicletta, puntò quel ponticello il quale appariva piccolo e difficile da attraversare.
La strada sterrata, non proprio il terreno ideale per un neofita, era segnata dal passaggio di mezzi agricoli, lasciando al centro una linea verde di ciuffi d’erba.
Si infilò in una delle due strisce concave di terra a cavallo di ciuffi d’erba rovinate dalle ruote dei trattori.
Ingranò la seconda marcia e, quasi trattenendo il fiato, puntò dritto verso il ponticello.
Lo superarono insieme, con lei che stringeva forte i fianchi di lui…. e lui che, tremolante, serrava con forza le manopole del manubrio.
Un ponte, non più di duecento metri, per scoprire che, insieme avrebbero attraversato il mondo.
Oggi, ancora oggi, quel ponticello è la…..non lontano da dove abitano.
Il ruscello che sotto ad esso scorre è talmente minuscolo da far sembrare inutile il ponticello stesso.
Eppure, anche lui come ogni cosa piccola ma buona, poco alla volta, contribuisce a far diventare grande un qualcosa altro.
Quelle gocce d’acqua, ognuna di esse, un giorno diventeranno solo una piccola frazione di un mondo composto da milioni di altre piccole gocce.
Con il passare del tempo, cambieranno il loro sapore, passando da dolci a salate.
Un giorno, viaggeranno, sfioreranno nuove regioni, nuovi continenti, e non smetteranno mai di fermarsi.
Esattamente come quei 2
1 commento:
Bravi Ragazzi ..buon viaggi e buona strada..ci rivediamo a settembre per raccontarci le emozioni raccolte
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